All’Assemblea Annuale dell’Associazione, emerge un quadro del settore non privo d’ombre (la frenata dei premi). Ma ci sono ancora gap da colmare e opportunità da cogliere.
S’è svolta mercoledì 5 luglio scorso l’Assemblea Annuale dell’ANIA – al link trovate la pagina del sito dell’Associazione Nazionale Imprese Assicuratrici da cui è possibile scaricare tutti i documenti: la Relazione del Presidente Maria Bianca Farina, i rapporti L’Assicurazione Italiana 2016-2017, L’Assicurazione Italiana in Cifre (edizione 2017), quello sull’analisi dei premi raccolti dalle imprese assicuratrici nel corso dell’ultimo anno e il sunto-vademecum Ania ti serve, con tutti i servizi offerti alle Imprese dall’Associazione.
Lo scenario assicurativo attuale
Per riassumere i principali temi emersi nel corso dell’Assemblea, dai dati raccolti risulta che il mercato assicurativo italiano mantiene un posto centrale nel sistema economico e sociale, benché nel 2016 – dopo tre anni di crescita – la raccolta dei premi è diminuita dell’8,2%, con un premio medio per abitante pari a 2.258 euro – inferiore rispetto a quello registrato negli altri principali Paesi industrializzati. Infatti, l’Italia si situa al quarto posto in Europa (all’ottavo nel mondo) per raccolta dei premi; tuttavia, rispetto all’estero, da noi sono ancora poco diffuse le coperture assicurative contro i rischi del lavoro, della famiglia, della salute e del patrimonio. Di conseguenza, il peso dei premi danni (non relativi a polizze RC auto) rispetto al PIL mostra un valore pari a circa l’1%, che è meno della metà (in alcuni casi addirittura meno di un terzo rispetto) ad altri grandi Paesi europei.
Del resto – come ha notato la stessa Farina nel proprio intervento – “l’Italia ha mostrato non poche difficoltà a rimanere al passo con le sfide poste dalla globalizzazione. Per quanto riguarda le grandi trasformazioni demografiche e sociali sono emersi nuovi bisogni della popolazione”. E certamente questi nuovi fattori avranno un impatto non trascurabile anche sul settore assicurativo, portando a un cambiamento radicale nel rapporto con la clientela, nei bisogni di quest’ultima e nel posizionamento sul mercato delle compagnie.
Colmare il gap di protezione sanitaria
Alla luce degli impatti dei trend globali sull’Italia e dell’evoluzione del settore assicurativo – ha notato sempre il Presidente di ANIA – l’industria si trova di fronte a nuove sfide ma anche a delle interessanti opportunità: anzitutto, colmare il gap di protezione, promuovere il risparmio di lungo termine e innovare i modelli di business e di servizio. Perché un gap comunque rimane nel nostro Paese: la raccolta premi nei rami vita, dopo il massimo storico raggiunto nel 2015, è stata di 102 miliardi, ossia l’11% in meno rispetto all’anno precedente. Mentre la raccolta premi nei rami danni è stata pari a circa 32 miliardi (cioè l’1% in meno rispetto al 2015), con una significativa diminuzione dei premi nel ramo RC auto (-5,6%) ma con un’interessante crescita del ramo salute (+10%), che ha raccolto oltre 2,3 miliardi di euro. E infatti, secondo le stime, nel 2017 il ramo malattia dovrebbe aumentare ulteriormente del 7%, a causa della domanda di copertura per i rischi legati alle spese mediche e agli interventi chirurgici.
Se si considera che le forme sanitarie integrative – incluse le assicurazioni – rappresentano in Italia solo il 9% della spesa privata, emerge il forte peso della spesa per la salute che grava nelle tasche dei cittadini, arrivata nel 2016 a 37 miliardi rispetto ai 31 miliardi del 2009. Sul tema sanitario l’ANIA suggerisce dunque un ruolo di maggior incidenza della contrattazione collettiva in tema di protezione contro il rischio di perdita di autosufficienza, tema sul quale non si è finora fatto abbastanza. E, dice sempre Farina, “invoca un nuovo assetto di collaborazione tra pubblico e privato che garantisca una risposta ai bisogni di protezione della popolazione e delle imprese”.
Le sfide della tecnologia
Anche le nuove tecnologie stanno inesorabilmente, radicalmente e rapidamente cambiando le preferenze e i comportamenti dei clienti, rileva ANIA: per fronteggiare le nuove sfide, in particolare appunto quella dell’innovazione tecnologica che impatta sulla gestione dell’attività assicurativa, è dunque in atto un processo di innovazione del modello di business e di servizio. A tal fine l’ANIA sta attivando l’osservatorio Ania Lab, che mira a dimostrare concretamente come l’innovazione possa contribuire alla crescita e all’evoluzione del settore.
“A supporto del settore – ha concluso il Presidente Farina – l’Associazione è impegnata nella realizzazione degli obiettivi contenuti nel proprio piano strategico: avere un confronto più propositivo con gli altri protagonisti istituzionali e del sistema economico; realizzare nuovi servizi a favore delle imprese associate, sostenendole nel processo di innovazione; effettuare attività di comunicazione per affermare nell’opinione pubblica il ruolo sociale centrale che le assicurazioni sempre più dovranno avere nel vissuto quotidiano”.